Estratto da Medioevo n. 335 – Dicembre 2024 – Ben prima della nascita del cristianesimo, a Roma, intorno al 25 dicembre si festeggiava il trionfo della luce sulle tenebre. Superato il solstizio d’inverno, durante il quale le ore di luce sono appena nove, ci si riuniva per condividere questo passaggio decisivo, mangiando cibi particolari e festeggiando il trionfo della vita sulla morte. All’indomani dell’avvento della religione cristiana, si stabilì di sovrapporre a questa festa pagana il Natale di Gesù, del quale, naturalmente, si ignorava la reale data di nascita: e non sarebbe stata l’unica sovrapposizione di un culto cristiano su uno pagano, sia nel calendario, sia nella topografia dell’Urbe.
Sul colle Esquilino, là dove sorgeva un tempio di Giunone Lucina, protettrice delle partorienti, venne edificata la grande basilica dedicata alla Vergine Maria, la chiesa di S. Maria Maggiore. Il luogo sarebbe stato indicato dalla stessa Madonna al patrizio Giovanni e a papa Liberio, mentre la vicenda della miracolosa nevicata avvenuta a Roma il 5 agosto venne inventata nei secoli del Medioevo e non se ne trova traccia nelle fonti antiche. Ciononostante, la tradizione vuole che, per ricordare il presunto miracolo, ancora oggi si faccia cadere una nevicata fatta di migliaia di petali di fiori bianchi.
Nella basilica di S. Maria Maggiore si conservano molte reliquie legate alla nascita del Bambino Gesù: la chiesa era detta, in effetti, Sancta Maria ad Praesepem e doveva ospitare una sorta di replica della grotta in cui sarebbe nato Gesù. Intorno alla metà del VII secolo, quando la Terra Santa era minacciata dagli Arabi, sarebbero giunte a Roma alcune preziose reliquie, con lo scopo di assicurare loro maggiore sicurezza: si tratta di alcune assi che formavano la mangiatoia e delle fasce in cui sarebbe stato avvolto il Bambino.
La mangiatoia è menzionata dalle fonti solo a partire dal XII secolo: Giovanni Diacono scrive infatti che nella basilica «si trova la culla del Signore nella quale giacque il Bambino», ma già nel corso del V secolo san Girolamo affermava che a Betlemme l’antica culla fatta di argilla era stata sostituita da una in argento.
Negli stessi anni, però, le imperatrici Eudossia e Pulcheria ottennero dal patriarca di Gerusalemme alcune fasce in cui sarebbe stato avvolto Gesù Bambino, di cui si hanno varie tracce in giro per l’Europa: un pezzetto, (Per continuare la lettura corri in edicola e chiedi di Medioevo o abbonati!)
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LA RELIQUIA DEL MESE
La culla della devozione
di Federico Canaccini
IL MEDIOEVO IN PRIMA PAGINA
Quattro quarti di bellezza
di Stefano Mammini
RESTAURI
Ritorno a Castelseprio
MOSTRE
Principessa con mistero
di Aart Heering
APPUNTAMENTI
L’agenda del mese
STORIE
SCOPERTE
Leone di Venezia
Un ruggito sulla Via della Seta
di Gilberto Artioli, Roberto Ciarla, Massimo Vidale, Ivana Angelini, Antonella Gnutti e Valentina Cantone
PROTAGONISTI
Margherita di Parma
La fortuna di Madama Margherita
di Aart Heering
COSTUME E SOCIETÀ
LA PAROLA ALLE IMMAGINI/1
La stella dei Magi
di Virtus Zallot
IL NOVELLIERE DI GIOVANNI SERCAMBI/9
Chi trova un amico…
di Corrado Occhipinti Confalonieri
DOSSIER
Come libri scritti nella pietra
di Elena Percivaldi
CALEIDOSCOPIO
ARALDICA
Anonimo e sfortunato
di Niccolò Orsini De Marzo
QUANDO I SANTI PRENDEVANO LE ARMI
Decapitare non basta
di Paolo Pinti
LIBRI
Nemici ma non troppo
intervista a Mario Prignano, a cura di Corrado Occhipinti Confalonieri
Lo Scaffale
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