Valorizzate da installazioni multimediali che coniugano antico e contemporaneo, due nuove sale espositive arricchiscono il percorso di visita della Biblioteca Capitolare di Verona, la piú antica al mondo ancora in attività
Estratto da Medioevo n. 329 – Giugno 2024
È il primo giorno di agosto dell’anno 517 e, nello scriptorium della cattedrale di Verona, un chierico di nome Ursicino porta a termine la trascrizione delle vite di Martino di Tours e di Paolo, monaco nella Tebaide, su un volume in pergamena.
Alle fine del testo inserisce una dedica nella quale riporta il proprio nome e la data: non può certo saperlo, ma quel gesto è destinato a fare del manoscritto una testimonianza di valore inestimabile, poiché, conservatosi per oltre quindici secoli, il libro è, a tutt’oggi, il più antico esempio del genere e, parallelamente, è la prova concreta dell’esistenza della Biblioteca Capitolare di Verona già a quella data.
Un istituto, dunque, ricco di storia, che ha da tempo avviato un importante progetto di trasformazione e rinnovamento, nel quale, dopo l’inaugurazione del salone monumentale e delle sale affrescate, si inserisce adesso l’apertura al pubblico di due sale inedite (Per continuare la lettura corri in edicola e chiedi di Medioevo o abbonati!)
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