Medioevo Dossier n. 58 – Settembre/Ottobre 2023
Presentazione
È comprensibile la tendenza degli storici di oggi a interessarsi maggiormente alla riscoperta delle vicende del popolo minuto e della vita quotidiana del Medioevo: per troppo tempo non si era fatto altro che celebrare battaglie, monarchi e condottieri, ignorando le classi più umili, le cui cronache si sono invece rivelate un’inesauribile fonte di dati, notizie e nuove chiavi interpretative per le ricerche storiografiche. E così, parole come araldica, aristocrazia, nobiltà, blasoni sono state, per vari decenni, trascurate dagli storici. Solo di recente, accanto alle sempre più diffuse epopee di gente comune, gli stemmi gentilizi sono tornati a popolare le pagine della saggistica.
Non si pensa più, ormai, alla nobiltà secondo lo stereotipo della casta parassita e litigiosa, intenta in maggior parte a dissipare risorse. Al contrario, essa ha per lungo tempo rivestito un’insostituibile funzione di guida politica – spesso accorta – e, in alcuni ambiti, addirittura di volano imprenditoriale. Non è un caso che tra i capostipiti di alcune delle maggiori famiglie aristocratiche figuravano proprio mercanti o banchieri; inoltre, commerci e artigianato fiorivano grazie al «tessuto» diplomatico predisposto dai nobili, che risultava favorevole agli scambi, sicuro per gli investitori e in grado di stimolare le forze produttive.
Il nostro è chiamato il «Paese delle cento città», ma si potrebbe anche dire «delle mille famiglie». Nessun’altra nazione d’Europa può vantare il numero sterminato di casate nobiliari che punteggiano la geografia e la storia d’Italia, e le ragioni di questa polverizzazione del titolo feudale sono ancora oggetto di discussione accademica. Da una parte, questo fenomeno ha ostacolato la creazione di un grande Stato nazionale, alla base invece delle fortune politiche e commerciali di altri Paesi d’Europa in epoca moderna. Dall’altra, invece, grazie all’ascesa della piccola aristocrazia, nel nostro territorio si è generata una dialettica tra classe borghese e nobiliare, evitando grandi fratture sociali.
Per meglio capire la mentalità e l’anima delle famiglie gentilizie, grandi o piccole che fossero, occorre però prima di tutto comprenderne i codici etici: in questo senso, l’araldica costituisce forse la disciplina più significativa, perché racchiude in sé il linguaggio estetico e ideale dell’aristocrazia. Lo stemma non si limita a fungere da simbolo: con i secoli diventa un vero e proprio marchio spirituale, secondo per sacralità soltanto alle immagini religiose. In queste pagine esploreremo alcuni degli aspetti più curiosi e meno noti di questo mondo rarefatto, popolato di simboli misteriosi e nomenclature inestricabili.
Il nuovo Dossier di «Medioevo» invita, pertanto, a leggere le storia delle casate nobiliari italiane, tra le quali sono comprese anche alcune dinastie «italianizzate», come per esempio gli Angioini. Stemmi, motti e magioni nascondono pagine di straordinario interesse non solo per lo specialista, ma per chiunque intenda la storia come un racconto vivo e palpitante, fatto di donne e uomini desiderosi di affermare se stessi e la propria discendenza (Trovi il Dossier in edicola o ABBONATI ORA!)
Testi di Francesco Barone, Andrea Barlucchi, Sandro Carocci, Élisabeth Crouzet-Pavan, Paolo Grillo, Tommaso Indelli, Isabella Lazzarini, Patrizia Meli, Giuliano Milani, Serena Morelli, Roberta Mucciarelli, Massimo D. Papi, Francesco Pirani, Sergio Raveggi, Gerardo Sangermano, Alessandro Savorelli, Gian Maria Varanini
Scorri il sommario
PRESENTAZIONE
Scienza araldica
ITALIA SETTENTRIONALE
Savoia
Il primo aveva le mani bianche
Doria
Genova caput mundi
Della Torre
Una gloria effimera
Visconti
Come un sole splendente
Dal Verme
Uomini nuovi
Gonzaga
Magnifica signoria
Della Scala
Capitani sull’Adige
Da Carrara
Fasti patavini
Tiepolo
Da dogi a nemici pubblici
Malatesta
Una storia a tinte forti
ITALIA CENTRALE
Malaspina
Signori d’Appennino
Medici
Governare è un’arte…
Piccolomini
Il potere dei soldi
Della Gherardesca
Nobili di maremma
Chiavelli
La ricchezza non basta
Colonna
Discendenti dei Cesari
ITALIA MERIDIONALE
Angioini
Tutto cominciò con Ingelger
De Comite
Amalfitani sul Bosforo
Ruffo
Al galoppo verso il potere
Chiaromonte
Baroni di Sicilia