Il suo diagramma con il sole al centro è, insieme all’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, un’icona del Rinascimento. Oggi, a 550 anni dalla sua nascita, celebriamo il padre della moderna astronomia. Ricordando come il rivoluzionario modello dell’universo da lui evocato si rifletta nelle opere di artisti del calibro di Giorgione, Michelangelo, Tintoretto…
Estratto da Medioevo n. 317 – Giugno 2023
Come si addice a un vero uomo del Rinascimento, Nicolaus Copernicus (1473-1543) non fu solo astronomo, matematico, avvocato, medico, traduttore, esperto di economia e strategia militare (difese il castello di Olsztyn dagli attacchi dei Cavalieri Teutonici), ma fu anche attratto dalla pittura. È stata infatti avanzata l’ipotesi che nel periodo in cui studiò a Bologna (1496-1500) abbia preso lezioni di pittura dall’allora famoso Francesco Francia.
Alla metà del XVII secolo, Pierre Gassendi, filosofo francese al quale si deve una biografia del nostro astronomo, scrisse: «Si preoccupò di apprendere tutti i campi del sapere e quindi si dedicò allo studio della prospettiva, interessandosi in questa occasione alla pittura. Divenne così esperto che, si dice, realizzò perfettamente il suo ritratto utilizzando uno specchio.
Inoltre, gli fu consigliato di raffigurare tutto ciò che aveva in mente. Quando viaggiava, soprattutto in Italia, esprimeva ciò che era (Per continuare la lettura corri in edicola e chiedi di Medioevo o abbonati!)
di Jerzy Miziołek
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