fbpx
In edicola Medioevo

Medioevo n. 332 – Settembre 2024

Come si trasforma, nel corso del millennio medievale, il locus amoenus sognato e teorizzato dagli antichi? Ispirati al Paradiso descritto nelle Sacre Scritture, influenzati dalla tradizione persiana e islamica, giardini, orti e chiostri rispecchiano un rinnovato rapporto con la natura, legata alla religione ma anche all’ideale di vita, riposo e meditazione

Estratto da Medioevo n. 332 – Settembre 2024 – Recinzioni impenetrabili, una fontana perenne, angeli annunzianti, fiere mansuete, e ancora aiuole perfette, alberi sagomati e carichi di frutti, fonti e fontane, animali fantastici, gesti cortesi misurati e lenti, giochi di destrezza parole d’amore, qualche rara immagine di lavoro. Questi i giardini proposti dalle miniature dei manoscritti medievali. Giardini evocati alla fantasia, costruiti sui simboli, lontani dalla realtà, dei quali si raccontano i particolari (recinzioni, aiuole, alberi e fiori, fontane), ma che sarebbe sbagliato pensare come proiezioni della realtà.

All’origine c’è la Bibbia, il giardino dell’Eden, che interpreta l’aspirazione archetipica dell’uomo di un mondo dove non vi siano animali feroci, non vi siano malattie, non vi sia la vecchiaia, con tanti alberi piacevoli a vedersi e con frutti buoni da mangiare, dove l’acqua dolce non manca mai, con qualche albero dalle virtù eccezionali; un luogo che s’addensa dei più elementari desideri degli omini: «Allora il Signore Iddio con la polvere del suolo modellò l’uomo, li soffiò nelle narici un alito di vita e l’uomo divenne essere vivente. Poi il Signore Iddio piantò un giardino in Eden, a Oriente, e vi collocò l’uomo che aveva modellato. Il signore Iddio fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli all’aspetto e buoni a man- giare e l’albero della Vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Dall’Eden usciva un fiume che irrigava il giardino, e da lí si divideva in quattro rami».

Il giardino (termine che la lin­gua italiana mutua dal francese jardin, che a sua volta deriva dal franco gard, che significava luogo chiuso) nel Medioevo, come lo raccontano le fonti più accessibili, in immagini e scrittura, è un’idea piuttosto che una realtà… (Per continuare la lettura corri in edicola e chiedi di Medioevo abbonati!)

di Franco Cardini e Massimo Miglio







Scorri il sommario

ANTEPRIMA

LA RELIQUIA DEL MESE
Quel sangue come
un fiume in piena

di Federico Canaccini

IL MEDIOEVO IN PRIMA PAGINA
Festival del Medioevo


MOSTRE
Frate Hugo, un virtuoso dell’arte orafa


APPUNTAMENTI
L’Agenda del Mese

STORIE
MARGHERITA DI SCOZIA
Una corona per la «vergine della Norvegia»
di Gianna Baucero

LUOGHI

ORVIETO Duomo
«Il più bello d’Italia»
di Giuseppe M. Della Fina

COSTUME E SOCIETÀ

IL NOVELLIERE DI GIOVANNI SERCAMBI/6
Cassapanca con sorpresa

di Corrado Occhipinti Confalonieri

DOSSIER
Giardini
Un rifugio dove il tempo si è fermato
di Franco Cardini e Massimo Miglio

LUOGHI

MEDIOEVO NASCOSTO Biella
Bugella la guelfa
di Chiara Parente

CALEIDOSCOPIO

ARALDICA
Dietro l’immagine
di Niccolò Orsini De Marzo

QUANDO I SANTI PRENDEVANO LE ARMI
Floriano, martire pompiere
di Paolo Pinti

LIBRI
Lo Scaffale

Add Comment

Click here to post a comment