Recensione originariamente pubblicata su Medioevo n. 292 – Maggio 2021
Recensione del libro
Antonio Musarra
Medioevo marinaro – Prendere il mare nell’Italia medievale
Il Mulino.
Bologna, 303 pp.
22,00 euro
ISBN 978-88-15-19181-3
https://www.mulino.it
Le parole con cui Antonio Musarra sigilla questo suo nuovo saggio sono la sintesi più efficace dell’opera: si augura infatti l’autore che le sue pagine possano costituire uno stimolo a guardare al Mediterraneo – protagonista indiscusso della trattazione – come a un «baricentro di civiltà». Un auspicio che, del resto, innerva l’intero lavoro, nato peraltro dal Dominio del mare che i nostri lettori hanno avuto modo di apprezzare (vedi Medioevo Dossier n. 28, 2018; anche on line su issuu.com).
Rispetto a quella pubblicazione, Musarra ha qui ampliato la sua disamina, che ha comunque conservato la medesima intelaiatura, nella quale si alternano e si compendiano le riflessioni di natura concettuale – come nel caso del capitolo d’apertura, dedicato alla rappresentazione del mare – e quelle più squisitamente tecniche, di volta in volta dedicate ai porti, ai più diffusi tipi di imbarcazioni o ai mestieri legati all’attività marinara. Senza naturalmente dimenticare le implicazioni sociali e politiche o anche le tensioni sfociate nei non pochi conflitti combattuti sulle acque del mare nostrum. Un affresco vivace e ricco di notizie, che prova ad allargare, con successo, la visione dell’età di Mezzo, affrancandola dalla dimensione per lo più terrestre a lungo sostenuta dalla storiografia tradizionale.
Stefano Mammini
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